Unantica lapide del 1292 testimonia
che la chiesa, ora Santuario della Madonna
dellOlivo di Bacezza (Chiavari - GE) è stata solennemente
«consacrata nella festa di San Matteo (21 settembre), in
onore di Dio Onnipotente e della Beata Vergine Maria e di San
Biagio, da Arduino, per grazia di Dio, Vescovo di Brugnato, per
mandato e licenza del venerato padre Monsignore Giacomo (da Varazze),
Arcivescovo di Genova».1
Il santuario però, uno dei più antichi della Liguria, risale a prima dellanno Mille, e precisamente nel 936. In quel periodo le popolazioni liguri che abitano lAppennino, fino allora tenute lontane dagli scogli e dalle paludi della costa, iniziano a scendere lungo il fiume in cerca di terre coltivabili.
Costruiscono le prime case, si dedicano alla coltivazione dei campi con tanta tenacia, ed ai traffici sul mare. Nasce così quel Borgolungo che diventerà Chiavari. Ma le difficoltà non mancano!
Dal mare incombe il continuo pericolo delle incursioni dei predoni saraceni, per terra le lotte e le invasioni dei vari signorotti, in particolare dei Conti di Lavagna, rendono difficile la vita e contrastano lespansione del nuovo Borgo.
Ma la Provvidenza veglia sulle vicende umane! Verso ponente si leva unamena collina ricoperta da argentei olivi, che scrittori e poeti chiamano bella e superba, allegro paradiso. La tradizione narra che il 2 febbraio dellanno 936, un tessitore di Roveretto, scendendo una mattina per tempo la collina di Bacezza, vede tra gli olivi un quadro della Madonna della tenerezza, di scuola bizantina.
È unIcona dipinta su tela fissa a tavola, a tinte scure in campo doro, che rappresenta la Madonna dal volto bruno, con il Bambino sul braccio sinistro, in atteggiamento affettuoso e materno. Lo stile si direbbe greco, sia per lusanza dei Greci di porre il Bambino a sinistra, sia perché nei primi tempi in Liguria sono i Greci a dipingere, su il fondo doro.
Sorge subito una piccola cappella e la venerazione della Madonna dellOlivo si propaga tra le popolazioni liguri, tanto che quando nel 1145 Borgolungo si munisce di castello in difesa dai conti di Lavagna e dai pericoli sempre incombenti dal mare, una copia dellimmagine della Madonna fregiata di rami dulivo e di giunchi odorosi e di fiori viene posta nelle fondamenta del castello a lieto auspicio di pace.
Ed è veramente pace fatta tra gli abitanti di Borgolungo ed i Conti di Lavagna che, in segno di gratitudine, ingrandiscono il Santuario e, per facilitarne laccesso, costruiscono un ponte a pietre quadre, ad una sola arcata, sul vicino torrente Veronia, che resisterà per secoli e sarà distrutto dai Francesi solo nel 1813.
Lattuale Santuario è costruito sopra e allintorno della primitiva chiesa di Nostra Signora dellUlivo e ultimato nel 1165, per cui restano due chiese una dentro laltra, servendo tuttora la prima da coro sotterraneo e la seconda da coro superiore.
Con il passare dei secoli, il Santuario, il più antico della zona di Chiavari, viene restaurato e la Cappella sotterranea ed il coro sono arricchiti di preziosi marmi.
Labbondanza e la varietà dei marmi, in mirabile armonia, rappresentano la caratteristica della chiesa, che è ad una sola navata.
LAltare maggiore, al quale si accede per mezzo di due scalinate laterali è di marmo bianco e nero intarsiati; nellAbside è collocato un bellaffresco che rappresenta il martirio di San Biagio, patrono della Parrocchia.
I dipinti della volta rappresentano la Gloria di San Biagio, lApparizione e lIncoronazione della Madonna, lAdempimento del Voto da parte del capitano del veliero Pellicano salvato da naufragio durante una terribile bufera.
In lieve penombra, sotto lAltare maggiore, si trova la primitiva Cappella della Madonna dellOlivo, di forma irregolare, ben armonizzata, con affreschi e marmi intarsiati; elegante ed artistica è la balaustra marmorea, con il cancello in ferro battuto.
Nel 1936, in occasione del millenario del ritrovamento del dipinto, la Madonna è solennemente incoronata per decreto del Santo Padre Pio XI, ed il Santuario nuovamente restaurato.
Posto sullalto del colle, il Santuario della Madonna dellOlivo rappresenta per Chiavari, lungo i secoli della sua storia, un segno di protezione materna contro i pericoli ai quali sono esposti una città di mare ed i suoi abitanti.
1Anonimo, Santa Maria di Bacezza - CMXXXVI-MCMXXXVI, Roma,
Sansaini 1936.